giovedì 4 ottobre 2012

Hundertwasser: Toilet of Modern Art

Quest'anno ricorrono i 150 anni dalla nascita di Klimt e Vienna ha organizzato numerosissime mostre per celebrare questo suo sommo artista, impossibile ignorare la cosa e non farci una capatina di qualche giorno e poi con Gastone siamo grandi estimatrici della Secessione. Eppure, coerente ad una certa incoerenza che contraddistingue l'animo femminile, è appassionatamente a Hundertwasser che dedico il mio primo post viennese. Che sia ben chiaro, io lo adoro e trovo tutto quello che ha fatto, dipinto, progettato, scritto, detto, semplicemente straordinario. 

Alla domanda chi è Friedensreich Hundertwasser, la prima cosa che mi viene da dire a botta calda è che è uno che i bagni li vede e li realizza come ci sono apparsi al suo museo, la Kunst Haus Wien e al Kalke Village, un edificio, per la verità super turistico pieno di costosi caffè e negozi di souvenir, prima scuderia, poi distributore di benzina e infine vecchia fabbrica di pneumatici Michelin ristrutturata dal poliedrico artista.  

E' uno che pensa che l'uomo abbia tre involucri, la sua pelle, i vestiti e i muri, cioè la sua casa. Nella modernità vestiti e muri si sono sviluppati in modi non confacenti ai bisogni naturali dell'uomo, strada facendo si è persa naturalezza e poetica semplicità. Hundertwasser invita a ritrovare bellezza, creatività e colore poichè la creatività appartiene a tutti e compito di ciascuno è il riscoprirla nel profondo di se stessi. Hundertwasser afferma " desidero dimostrare come in fin dei conti sia facile materializzare il paradiso sulla terra" e ti trasforma dal giorno alla notte la vecchia centrale di teleriscaldamento di Spittelau come l'abbiamo vista lungo il canale del Danubio nel nostro giro in barca.
Proprio di fronte al Village, l 'immobile progettato da Hundertwasser vedibile solo dall'esterno, perché abitato da inquilini che sicuramente non ne potranno più delle masse di turisti sempre sotto casa. Il complesso residenziale è oggi uno dei più prestigiosi indirizzi di Vienna sebbene sia di proprietà del comune e gli appartamenti non sono acquistabili, ma solo dati in concessione secondo criteri che non conosco.
Che casino straordinario, tutto è un'affascinante sorpresa: per l'artista che ritiene la linea retta come espressione estranea all'essere umano la mancanza di simmetria deve regnar sovrana, la stessa misteriosa, articolata e inafferrabile bellezza della natura. Non ci sono due lati uguali, mosaici disordinati, alberi e piante che spuntano da ogni dove, pavimenti irregolari, superfici mai piatte, non una finestra simile all'altra  perché le finestre sono gli occhi delle case e ogni finestra ha il diritto di esistere individualmente....poiché la ripetizione di finestre tutte uguali allineate e rigorosamente sovrapposte nel sistema della quadrettatura evoca i campi di concentramento....Un uomo deve avere il diritto di affacciarsi alla finestra e di trasformare tutto . . .
E l'estrosa KunstHausWien, il museo progettato da Hundertwasser per ospitare la sua opera e la visione che propone,  con la sua coloratissima facciata, le ceramiche sporgenti, la totale assenza di linee rette,  introduce lo spettatore in un mondo incantato, un particolarissimo percorso attraverso la sua produzione artistica, dalle opere chiave del pittore alla sua grafica, dalle arti applicate ai progetti architettonici fino alle testimonianze del suo impegno per la tutela dell'ambiente . La sede del  museo, ristrutturata alla fine degli anni 80, è la vecchia fabbrica  di mobili di fine 800 dei famosissimi fratelli Thonet, ineguagliati maestri della Wiener Werkstaette. 


L'arte deve nuovamente dare colore.
L'arte deve nuovamente rivolgersi all'uomo.
L'arte è pro o contro la creazione?
L'arte è pro o contro l'uomo?
L'arte deve nuovamente rispettare la natura e le sue leggi e l'uomo e la sua aspirazione
a valori autentici e durevoli.
L'arte deve nuovamente fungere da ponte fra la creazione e la creatività dell'essere umano.
L'arte deve ritrovare una dimensione universale e non rivolgersi solamente a un gruppo di iniziati.
La KunstHausWien è il primo baluardo contro la dittatura della linea retta, la prima testa di ponte contro  la quadrettatura e il caos dell'assurdo.....
L'arte deve ritrovare un senso. L'arte deve creare nuovamente dei valori durevoli. Il coraggio di aspirare alla bellezza in armonia con la natura..... (Hundertwasser: ottobre 1990) 



Bellissima la sua proposta di Bandiera per la Pace in Terra Promessa del 1978. E forse il senso del  messaggio di Friedrich Stowasser è già racchiuso nello pseudonimo artistico che si è scelto: Friedensreich (ricco di pace) Hundertwasser (Cento Acque).

 Hundertwasser appartiene certamente a quella categoria di artisti solitari, scomodi e totalmente inclassificabili. Pittore, scultore, grafico, architetto, ecologista, filosofo e pensatore, di lui si è detto e si potrà dire tutto e il contrario di tutto  perchè la sua opera e il suo pensiero così esplosivi e fuori da ogni schema non possono lasciare indifferenti, non suscitare comunque una reazione, poco importa se positiva o negativa. Personalmente sono stata incantata dall'energia che si sprigiona da ogni poro del suo lavoro; un'energia solare,  gioiosa, piena di colore, di vita,  di poesia e di ottimismo.  Vuol forse dire che per lui tutto va bene e che viviamo nel migliore dei mondi possibili come sosteneva quel Candide di Voltaire? Niente affatto, ma è un'invito alla riflessione, a un possibile cambiamento di rotta, allo scardinamento di schemi precostituiti, a un miglioramento praticabile.  "L'arte dovrebbe essere positiva, libera, romantica, bella come un gioiello, qualcosa di cui non si possa fare a meno", risponde Hundertwasser all'intervistatore.

PS: se colore deve essere, che colore sia e mescolo il sacro col profano con una valigia vista all'areoporto e un paio di scarpe in vetrina in cui mi è sembrato di scorgere lo zampino di Hundertwasser  e già che ci sono anche il manifesto in giro per le strade viennesi di una donna-Mondrian.





2 commenti:

  1. Sensucht... cara amica Sara. Vienna come meta di un viaggio del cuore e di ricordi non vissuti. Non ci sono mai stata, e nemmeno la mia quasi novantaduenne madre. Oggi a pranzo ha espresso il desiderio di vederla prima di andarsene (Vienna e Venezia, i suoi sogni nel cassetto). Luigi l'ha già visitata in occasione di un viaggio di lavoro qualche anno fa e ci ha suggerito di andare mentre lui tiene d'occhio la stamberga.
    Ho un po' di apprensione poiché l'anno scorso ero partita con aspettative molto alte per la Barcellona di Gaudì e sono tornata con un odio feroce per la città. Forse un giorno te ne parlerò. Ancora più alte sono le mie aspettative per la Vienna di Hundertwasser, che amo da sempre, di Klimt, della Secessione, della reggia di Sans Souci, dell'Hotel Sacher e della sua cioccolata calda con panna, delle elaborate torte di panna e meringa,dei miei musicisti del cuore, Mozart, Beethoven, Schubert, Strauss, Mahler, dell'architettura fin-de-siècle...
    Non so perché, ma c'è una specie di attrazione fatale, grazie anche a questo tuo articolo che tanto colpisce la mia immaginazione, e sto già progettando un viaggio. Ti prego di indicarmi qualche buon indirizzo, se puoi.

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  2. tesoro, a Vienna e in pieno centro, Mariahilfestrasse se non sbaglio, ho trovato un appartamentino minuscolo ma delizioso da affittare,. appena torno dall'Andalusia lo cerco in un cassetto milanese e te lo do. Sono a Siviglia, 39 gradi all'ombra, ma è spettacolare. besos

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